domenica 18 ottobre 2009

Adriatico e Beckett II

(giovedì: Kill Bill vol. 1 in dvd: puro piacere...)

Sabato sera a Teatri di Vita per la quarta e ultima puntata di Non io nei giorni felici, la rivisitazione beckettiana di Andrea Adriatico: Senzaparole con Carlo Masi e Rossella Dassu, con la partecipazione di Serena Di Biase, Sara Kaufman, Federico Muzzu e Saverio Peschiera.

Ispirato ad Atto senza parole (I) di Beckett, modificato nell'oggetto del desiderio: al posto della brocca d'acqua l'uomo insegue una donna in una scena scarna suddivisa in sei quadrati di luce, arredati con pile di piatti di ceramica ed in séguito da letti (gonfiabili). La frustrazione del crescente desiderio sessuale dell'uomo e della donna, che lo comanda, ne arbitra l'agire tramite il suo fischietto e ne condiziona i movimenti sulla scena all'inseguimento di lei. Il meccanismo imposto dalla donna, inizialmente perfetto (a fischio corrisponde l'accendersi e lo spegnersi delle luci e della musica), col crescere del desiderio (e della nudità) si fa più impreciso, fino alla perdita del controllo sull'uomo, che si astiene proprio quando potrebbe ottenere il soddisfacimento sessuale tanto inseguito. Fosse finito qui lo spettacolo sarebbe stato forse migliore; invece, con il crescere ed il sovrapporsi delle muische, i 4 letti rimasti sono progressivamente occupati da altre due donne e due uomini, monadi isolate e (si suppone) insoddisfatte.

Oltre a richiamare il pasoliniano Teorema, lo spettacolo sembra quasi un racconto morale di Rohmer: 'in amor vince chi fugge' e, per la protagonista femminile, 'chi troppo vuole nulla stringe'. Ben fatto senza dubbio, belle le musiche e le luci, solo (forse) un po' "troppo cerebrale...".

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