Un po' d'ordine, prima di una partenza: venerdì scorso al Duse un pessimo spettacolo: La caccia di e con Luigi Lo Cascio. Che sia liberamente ispirato alle Baccanti di Euripide non è certo un titolo d'onore per il tragico greco: lo spettacolo è povero di contenuti e inutile. L'identificazione di Dioniso e del dionisismo con il consumismo attuale (come suggeriscono anche i tre spot televisivi) è arbitrario e poco convincente (semmai si può pensare all'edonismo imperante, ma il discorso sarebbe troppo lungo e non ne vale davvero la pena). Grottesca la fine del saccente critico-bambino (che ripete interpretazioni fuorvianti), sbranato prima di rivelare "il vero e unico significato della tragedia" come negli Uccelli di Hitchcock. Da dimenticare. Ed era il terzo spettacolo orrendo consecutivo.
Sabato, invece, pace fatta con Dioniso: Filumena Marturano visto all'Arena interpretato da Lina Sastri e Luca De Filippo (regia di Francesco Rosi) è puro piacere taatrale. Ben orchestrato e ritmato, lo spettacolo è retto interamente dai due bravissimi protagonisti (al di là del testo meraviglioso), ben sostenuti dai personaggi minori (ad eccezione di uno). Tradizionale, ma molto ben fatto.
Ieri sera, Lumière: Le bel indifférent (Francia 1957) di Jacques Demy, tratto da una pièce di Cocteau, ricorda molto La besita umana (hai ragione): un kammerspiel con atmosfere alla Almodovar prima maniera (pareti della camera d'albergo rossissime, telefono, donna monologante sull'orlo di una crisi di nervi e di gelosia). Piacevole.
A seguire Bande à part (Francia 1964) di Jean-Luc Cinéma Godard (come si firma nei titoli di testa): divertentissimo rivisto la terza volta (e ad ogni visione si colgono nuove citazioni: stavolta la danza dei panini di Chaplin). Una scanzonata e disimpegnata parodia dei b-movies, una storia esile e traballante in cui sono inserite continue citazioni e allusioni da critico e amante del cinema. Un triangolo amoroso l'anno precedente di Jules et Jim, un po' meno tragico (e molto più comico). Sempre geniali il minuto di silenzio interrotto, la vista lampo al Louvre, il ballo dei tre nel bar con voce over che introduce la seconda parentesi, il riassunto di ciò che è successo nei primi 5 minuti di film per gli spettatori ritardatari. La prossima volta che lo vedo mi prometto di essere meno stanco!
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