giovedì 17 dicembre 2009

borghesi suicidi

Nel 1969 Luchino Visconti rilegge in chiave marxista il consolidamento ed il radicamento del nazismo nel suo La caduta degli dei (visto martedì al Lumière in una copia molto bella): tutto ruota attorno alla famiglia alto-borghese degli Essenberg e della loro acciaieria, la cui importanza è rimarcata dalla Ringkomposition, con le immagini in altoforno che fanno da sfondo ai titoli di testa e che chiudono il film. La saga familiare ricorda molto da vicino l'impianto della tragedia classica, con echi dall'Orestea di Eschilo e dall'Edipo Re di Sofocle, sapientemente riletti e ricombinati. Le esplicite, illecite e realizzate pulsioni sessuali del giovane Essembeck, Martin (immagini fastidiossissime, tremende e indimenticabili, che solo la grande arte riesce a creare) sono le debolezze e deviazioni umane che, secondo la lettura viscontiana, il nazismo sfrutta e irregimenta per consolidare il proprio potere, meglio controllare la società ed abbattere la struttura borghese. Altrettanto indimenticabile è la lunga sequenza dell'orgia delle SA (tutta in tedesco senza sottotitoli, cosa che mi ha fatto perdere alcuni snodi), che non può non aver influenzato Pasolini per il suo Salò. In ogni caso, tutto il film risente della temperie di quegli anni, ma non risulta affatto invecchiato: affascina e avvince, anche grazie ad un'eccellente fotografia (che ricorda certe atmosfere di Fassbinder, specie nell'orgia) e ad inquieti movimenti di macchina, con pianisequenza e insistiti zoom sui primi piani in lunghe carrellate (come ad indagare clinicamente la sintomatologia e l'evolversi del contagio). Oltre alle sequenze sopra menzionate, vorrei ricordare il momento in cui il figlio accende la radio in casa dell'amante e, quando la stazione sintonizzata trasmette un discorso di Hitler, cambia frequenza per ascoltare della musica; e il finale altamente allegorico, con il matrimonio borghese tra Friedrich e Sophie (ormai folle dopo aver subito l'incesto di Martin, ormai convertito al nazismo) circondato da un corteggio di nazisti e prostitute e la cui luna di miele sarà il suicidio coatto con il veleno somministrato dal figlio di lei.

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