domenica 1 marzo 2009

f.p. vs i.m.

Interessante la lettura fatta dal Teatro delle albe de La canzone degli F.P. e degli I.M. (capolavoro novecentesco di Elsa Morante) vista poco fa al Teatro san Martino. Pochi tagli al testo, che viene interpretato (a luci accese) da un matto di una casa di cura (un f.p.), tenuto (più o meno) a bada da due rudi infermieri e un medico (tre i.m.). Molto movimento (anche in mezzo al pubblico) e alcune situazioni divertenti, che sfruttano il testo per rappresentare nella pratica la continua sfida dei 'felici pochi' al grigiore degli 'infelici molti'. L'unica critica è proprio insita in questa scelta, che rischia forse di appiattire un testo molto complesso e vivo, facendo leva su di un'unica lettura, che, va detto, resta certamente interessante e stimolante: che sia un matto a farsi portavoce di questo canto di dolorosa speranza e di profonda e poetica utopia rende in qualche modo il messaggio ancora più disperato e non divertente, come invece è avvertito durante l'azione scenica.

Nessun commento: