Appunti di un domenica intensa: Make way for tomorrow di Leo McCarey (Cupo tramonto, Usa 1937, 91') è un ottimo film, molto in anticipo sui tempi (i dialoghi impressionano per modernità): all'inizio domina un registro amaramente ironico, mentre progressivamente il melò si impossessa della narrazione, sempre mantenendo un certo equilibrio. I due anziani genitori, divisi e lontani (mi ricorda molto alla lontana il racconto nel racconto di Principianti), sono in balia dei figli, che non sanno come disfarsene. Molto amara (e ben fatta) è la seconda luna di miele e il tristissimo addio alla stazione.
La versione restaurata e con audio originale inglese di Giù la testa di Leone (Italia 1971, 153') è un puro piacere per il palato e gli occhi, col suo stile barocco (e quasi autoparodico). A parte alcune lungaggini nella parte centrale e l'assurdo ricordo rallentato di una giovinezza irlandese felice e perduta (à la Jules et Jim), la storia dell'amicizia tra l'anarchico bandito messicano e il rivoluzionario bombarolo irlandese ha i contorni dell'epos.
Le feu Mathias Pascal (Francia 1925, 170') di Marcel L'Herbier, proiettato al Comunale, è invece parecchio noioso (e lungo), piacevole ma non entusiasmante la partitura di Timothy Brock.
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