domenica 29 novembre 2009

follia terrorista nel deserto

La prima linea di Renato De Maria (Italia-Belgio 2009) mi/ci ha fatto proprio un'ottima impressione: ben girato e fotografato, narrazione asciutta ed emozionante, per nulla apologetico nei confronti di una "storia sbagliata" (a proposito delle solite polemiche inutili e preventive): ormai in carcere e pentito il terrorista rosso Sergio Segio (convincente interpretazione di Riccardo Scamarcio) rievoca nel 1989, nei giorni della caduta del Muro di Berlino, la propria esperienza da terrorista nel gruppo armato Prima linea dagli anni Settanta ai primi anni Ottanta, ricorda la spirale di violenza ed il progressivo isolamento del gruppo rispetto alla propria base. A questo si aggiunge la sua storia privata, l'amore con Susanna Ronconi (Giovanna Mezzogiorno), narrato dallo sbocciare (durante le riunioni del gruppo) al suo epilogo (l'azione armata contro il carcere di Rovigo per farla evadere - molto bella la sequenza rallentata in cui i due amanti si scambiano lo sguardo durante la fuga - che coincide con quello dell'organizzazione).

La storia era pressoché ignota alla mia generazione, e l'averla riporata alla luce è uno dei principali meriti del film; coinvolge ma non giustifica, tutt'altro: la condanna di quella stagione è senza appello: obiettivi e mezzi sempre sbagliati, l'incapacità di comprendere di essere "la prima linea che ha il deserto dietro di sé", come più o meno un amico d'infanzia, disperato, cerca invano di spiegare a Sergio, pochi giorni prima che si macchi di sangue le mani e la coscienza. Film di alto impegno civile. Necessario in questo momento.

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