Si parla di donne, di sessualità, di contraccezione e, necessariamente, di uomini e di relazioni (più o meno) amorose nel bel film di Claire Simon Les bureaux de dieu (Belgio-Francia 2008, 122'): se ne parla con una libertà e una frachezza oggi impensabili in Italia (che pare Medioevo al confronto), tanto che il film ad oggi non ha una distribuzione nel nostro paese. Bisogna perciò ringraziare la Cineteca di Bologna e il festival Officinema per aver dato spazio a questo evento.
Il film è ambientato in un consultorio parigino, dove la macchina da presa cerca di filmare con grande umanità le esperienze, i dubbi e le paure delle donne (e dei pochi uomini, quasi figuranti) che vi fanno visita: sono storie individuali che si fanno universali e riguardano tutti. E in questo senso ottime mi sembrano due idee: l'utilizzo di una pluralità linguistica, tramite la caratterizzazione di ciascun personaggio con un determinato registro linguistico e dialettale (intraducibile in un eventuale doppiaggio), e l'impiego di attrici professioniste nel ruolo dele operatrici del consultorio e di dilettanti per le donne che vengono a chiedere aiuto (e le attrici sono tutte da segnalare per la prova complessiva). Ottima anche la sceneggiatura (non c'è improvvisazione, come spiega la regista nell'incontro seguente la proiezione) e la regia, che utilizza con frequenza e sensibilità il pianosequenza (molto avvolgente e coinvolgente); da segnalare anche l'uso della musica in presa diretta, un jazz con sola tromba come variazione di un tema di Bach (che chiude il film).
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