mercoledì 25 febbraio 2009

delusione

Ho provato a lasciar passare qualche giorno di meditazione prima di scrivere dello spettacolo visto sabato all'Arena del Sole, il Macbeth con la regia di Gabriele Lavia (con lo stesso Lavia e Giovanna Di Rauso nel ruolo di Lady Macbeth), per poterci riflettere un po' di più, ma il giudizio non è cambiato rispetto a quello a caldo: la messa in scena è affascinante nella sua complessità e profondità: l'azione si articola su quattro distinti piani (platea, scena spesso bipartita tramite un secondo sipario, le quinte) e sono molti i momenti emozionanti (l'impiccagione di Lady Macbeth, le streghe che escono da sotto al letto dei coniugi). Continuo però a non condividere l'idea di fondo dello spettacolo: il tono grottesco e buffonesco (da attore, come sottolinea lo stesso Lavia) non mi pare si addica a Macbeth, ne sminuisce la grandezza e debolezza; tale scelta mi pare inoltre attenuare il ruolo della sua sposa (la brava Giovanna Di Rauso) e finisce per trasformare il testo in una denuncia sul potere (soprattutto sottolineando l'ignoranza e grossolanità dei governanti). Operazione certo legittima e apprezzabile, ma non troppo efficace.

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