venerdì 29 gennaio 2010
spettacolo incerto
Ieri sera al teatro Dehon abbiamo assistito allo spettacolo Dall'Inferno... all'infinito di Monica Guerritore: sulla sua bravura e sulla bellezza della sua voce non si discute - fantastica quando si porta le mani alle orecchie e ricrea L'urlo di Munch per evocare i dannati dell'inferno dantesco - ma nel complesso non convince il filo conduttore utilizzato nella scelta dei brani: amore, poesia, musica e psicanalisi sono davvero temi troppo enormi e generici per questi testi: Dante, Inferno, I, II (parte), III (parte), V, XXXIII, la fine del XXXIV; Pasolini, Supplica a mia madre; Elsa Morante, Menzogna e sortilegio; Patrizia Valduga, La tentazione [ben recitato, per un non amante di questa poetessa]; Giacomo Leopardi, L’infinito. La cornice narrativa è davvero troppo esile per non comunicare l'impressione di essere davvero posticcia, al solo fine di poter recitare questi classici. e non convince davvero il finale ammiccante al pubblico, con un'interpretazione stravolta del 'testamento' di Cesare Pavese. Peccato davvero...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento