Causa ortografici pensieri dominanti ho ritardato il dovuto post (e sarò di ecessità sintetico).
Venerdì L'uomo che verrà di Giorgio Diritti (Italia 2009): confesso di avere dei problemi con la poetica del regista, che trovo fredda, un po' artificiosa e poco emozionante (nulla da dire sulle inquadrature e le luci: lo preferirei come semplice fotografo); hai ragione a dire che mancano adeguati riferimenti alla Storia (sarebbero state necessrie più date, o almeno una grande didascalia finale per spiegare cosa è accaduto a Marzabotto e perché); talvolta la narrazione e i dialoghi sanno di fiction televisiva; stupenda la colonna sonora.
Sabato, Imola, Teatro dell'Osservanza, La strana coppia di Neil Simon, con Mariangela D’Abbraccio e Elisabetta Pozzi (regia Francesco Tavassi): abbiamo capito che noi abbiamo qualche problema con Simon (i suoi testi sentono tutto il tempo che è passato, come A piedi nudi nel parco); dialoghi piacevoli un po' alla Sex and the city; molto piacevole il primo atto (adorabile il caos); bravi gli attori; piacevole (e forse chiediamo sempre l'eccellenza). Ma la cosa più bella è la chiacchierata nei camerini dopo lo spettacolo (con alcune gustose anticipazioni).
Domenica (partenza nevosa), Padova (sole), Teatro Verdi, Ute Lemper con lo spettacolo Last tango in Berlin. From Brecht in Berlin to the bars of Buenos Aires: travolgente, uno dei concerti più belli mai vissuti: brani di Bertolt Brecht e Kurt Weill, le canzoni di Edith Piaf e di Jacques Brel, tanghi di Astor Piazzolla e E la nave va di Nino Rota. La Lemper è un animale da palcoscenico, i musicisti sono molto bravi e meravigliose sono le contaminazioni jazz. Da ricordare Los pajaros perdidos, Maria de Buenos Aires, Mackie Messer (che inizia a tango con bandoneon solo, si trasforma in improvvisazione jazz e finisce in tango), Lili Marlene (che si trasforma in jazz con inserti dai Doors - show me the way to ne next whyski bar - con la Lemper sul pianoforte che imita con la propria voce il suono del sax). E straordinario il bis (sussurrato e sofferto) di Ne me quitte pas. E ho tralasciato tutte le emozioni provate! Uao!
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