Così una mia amica ha definito a ragione lo spettacolo Examleto, monologo di Roberto Herlitzka (che avevo già visto qualche anno fa all'Itc di San Lazzaro): dico a ragione perché è uno spettacolo molto cerebrale, dove ogni parola ed inflessione è studiatissima (ai limiti della capziosità) e richiede una necessaria rimeditazione. A suo modo è uno spettacolo freddo e difficile da seguire (e hai certo ragione anche tu), ma per me affascinante. Al di là dell'ammirazione per l'attore che riesce a tenere a mente un testo così difficile, dove sono condensate in un'ora e mezza le battute del solo Amleto con pochi inserti degli altri personaggi (e proprio qui risiede la difficoltà maggiore per lo spettatore, se non ricorda bene il testo di Shakespeare), la recitazione è impostata su un registro comico (in senso lato, come "àdula, o adùla"), dominata da una sorta di invasata ma razionalmente studiata pazzia di Amleto, che può a volte sconcertare, producendo effetti in qualche modo stranianti rispetto alle letture più consuete del dramma. Qui risiede, secondo me, il fascino particolare dello spettacolo, che mantiene ancora lati oscuri e problematici. E mi darà ancora da pensare.
(Sempre stupendo è la pantomima dello spettacolo degli attori che inscenano la morte del padre di Amleto, e il dialogo con Ofelia e col becchino).
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