lunedì 22 dicembre 2008

terzo appunto sul cinema di Meliville

Bob il giocatore (Bob le flambeur, Francia 1956, 98') di Jean-Pierre Melville, va detto subito, è un signor noir, a cui si mescola nella prima parte (la migliore) una dichiarazione d'amore per Montmartre, fotografata in un bianco e nero da intenditori. Il film è costruito attorno a Bob (Roger Duchesne), un ex delinquente e giocatore incallito (tanto da avere in casa una slot machine personale, a cui gioca ogni volta che rientra) che si trova a fare quotidianamente i conti con la Sorte, sa vieille maîtresse, sia ai tavoli da gioco che nei rapporti umani. Superflua solo la voce over di un narratore esterno nell'incipit e al momento del colpo, ma è un difetto lieve. Proprio del genere è il rapporto del protagonista con gli amici, tra cui anche un commissario di polizia, e con le donne, la barista e una giovane Isabelle Corey; rimane il senso melvilliano di lotta di ciascun personaggio con il proprio destino ed il ruolo che ciascuno ha (o si è scelto) nel mondo.

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