C.I.C.T/ Thèatre des Bouffes du Nord
Sizwe Banzi est mort
di Athol Fugard, John Kani e Winston Ntshona; adattamento in francese di Marie Hélène Estienne; regia Peter Brook; con Habib Dembélé, Pitcho Womba Konga
Brook mette in scena con estrema intelligenza una tragicommedia di una township sudafricana del tempo dell'apartheid, che potrebbe essere tranquillamente una periferia di una qualsiasi città europea: il dramma degli invisibili (e perciò sempre sfruttati) è però narrato e agito con un registro comico e 'leggero', che diverte e coinvolge, grazie soprattutto all'estrema bravura dei due attori.
Il riso si rivela il solo modo per reagire ad una vita di sfruttati: in tal senso il racconto iniziale della visita alla fabbrica della Ford sudafricana da parte del proprietario americano è da antologia. Stupendo è anche il momento di training 'educativo' per appropriarsi dell'identità del defunto Robert Zwelinzima, cancellando il vecchio Sizwe, cui la polizia ha dato quello che da noi sarebbe il foglio di via. Scena spoglia, pochi oggetti, ma molto funzionale. Grandi applausi, meritati.
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