Una settimana a discutere se Gilardino è sleale o no. In assoluto, no. A Palermo lo è stato. Fine della trasmissione. Si è discusso meno su una new entry: i bastoni fasciati nel tricolore. Uso improprio di bandiera nazionale. O no? Si è perfino discusso sull'opportunità di dare agli scolari una copia della Costituzione. "Meglio un leccalecca verde", ha suggerito Borghezio, anche noto come il genio del turacciolo. Così ho deciso che si può discutere sul caso di Luigi M., per come lo riporta il "Mattino di Padova". Luigi gioca nella categoria Allievi, ha 15 anni, la partita è tra Virtus Villafranca e Albignasego. Sul 7-0 per l'Albignasego l'arbitro fischia un rigore contro la Virtus per fallo di mano in area di un difensore, che espelle. Il ragazzo continua a dire che ha toccato con la mano, ma il pallone era già uscito dal campo. Luigi è il rigorista. Cenno d' intesa con i compagni, poi prende la rincorsa e tira fuori. L' allenatore lo chiama a sé e subito dopo lo sostituisce. L' allenatore ha 45 anni, si chiama Antonio Veloce. «L' ho sostituito perché quando gli ho chiesto se l' aveva calciato fuori apposta lui mi ha detto di sì. Quando si è in campo ci sono delle regole da rispettare, e le decisioni dell' arbitro vanno rispettate. Andare contro è un atto improprio nei confronti dell' arbitro e della squadra avversaria che magari non vuole regali. Calciare fuori un rigore fischiato dall' arbitro può significare mancanza di rispetto verso il suo operato». Autodifesa di Luigi: «Per noi il rigore non c'era. L'ho tirato fuori per riguardo. A fine partita il mister ha spiegato il suo punto di vista nello spogliatoio e ora mi pento di averlo tirato fuori». Non pentirti, Luigi. Hai fatto la cosa più giusta e non esitare a rifarla, in casi del genere. Non conosco il tuo allenatore, non so se è di quelli che sbraitano per una rimessa laterale invertita, di quelli cui piace vincere anche 9-0, di quelli che dicono che voi non dovete pensare: arbitro fischia, rigorista segna. Non pentirti perché hai fatto due cose giuste, non una sola. E pazienza se l' arbitro non ti ha stretto la mano, come fanno i grandi arbitri, e pazienza se il tuo mister ti ha sostituito per punizione, così impari. La seconda cosa giusta è che hai ammesso di avere sbagliato apposta. Potevi anche dire che avevi calciato male, e il tuo mister non ti avrebbe tenuto lezioni su come ci si comporta in campo. Tu, a 15 anni, ti sei comportato da adulto, ti sei preso le tue responsabilità. Hai dimostrato, scusa il gioco di parole, un grande rigore. Hai deciso da solo, dopo un cenno coi compagni. Non hai chiesto niente alla panchina. Stavate anche sopra di 7 gol, ma voglio pensare che ti saresti comportato allo stesso modo con un punteggio diverso. Non ti affibbio un voto (che sarebbe alto), il che mi esime dall' affibbiarne uno (che sarebbe molto basso) al tuo mister. Però ti riscrivo alcune righe che sono uscite ieri su Repubblica, nell' intervista a Eduardo Galeano, un grande scrittore che ha scritto anche di calcio. «Quando io vinco, vinco io. Quando io perdo, siete voi a perdere. Così ragiona il Mercato. Questo mondo alla rovescia sta dimostrando in modo clamoroso che castiga l' onestà e ricompensa la mancanza di scrupoli». Si parla di una crisi mondiale, non di un rigore tra Virtus Villafranca e Albignasego, ma andare contro un'ingiustizia è sempre giusto. [...]
(Repubblica, 02 novembre 2008)
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